L’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, Monumento nazionale dal 1874, fu fondata nel 1004 alle pendici dei Colli Albani da monaci greci provenienti dall’Italia meridionale, guidati da San Nilo di Rossano e successivamente da San Bartolomeo. Sorgeva su una villa romana con un criptoportico, da cui deriverebbe il nome “Grottaferrata”, sebbene un’altra tradizione lo attribuisca a un oratorio cristiano del V secolo con finestre a grata di ferro.Il Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata, sede della Congregazione d’Italia dei monaci basiliani, ha sempre mantenuto il rito bizantino-greco e la tradizione monastica orientale, pur restando in comunione con il Pontefice. Oggi l’abbazia si presenta come un complesso fortificato con mura, bastioni e fossato. Al suo interno si trovano un museo, una biblioteca e la chiesa abbaziale.
Il Museo dell’Abbazia
Il museo, situato dal 1894 nei locali al piano terra del palazzo dei Commendatari, ospitò nel 1905 la grande Esposizione Italo-bizantina, fondamentale per gli studi bizantini in Italia. L’abbazia è circondata da imponenti mura merlate, aggiunte dal cardinale Giuliano della Rovere (futuro Papa Giulio II) tra il 1472 e il 1503, conferendole l’attuale aspetto di monastero fortificato.
Da secoli, l’abbazia conserva una ricca collezione di materiali archeologici provenienti dal territorio di Grottaferrata, tra i quali i sarcofagi dell’Ipogeo delle Ghirlande, con le sepolture di Carvilio e della madre Aebutia Quarta, e dall’area tuscolana, testimonianza della cultura antiquaria della comunità basiliana che rilevò la proprietà delle catacombe Ad Decimum. L’attuale allestimento del museo, avviato nel 2004 e riaperto al pubblico nel 2017, offre un percorso cronologico della storia dell’abbazia e del territorio.
Il Complesso Monastico
Dal piazzale si accede al cortile del “San Gallo”, attribuito a Giuliano da Sangallo, architetto al servizio di Giuliano della Rovere. L’abbaziale di Santa Maria, consacrata nel 1024, originariamente romanica, subì numerosi interventi in epoca rinascimentale e barocca, e anche una fase neogotica. La cappella dei Santi Nilo e Bartolomeo, affrescata da Domenichino nel 1610, si trova sulla destra.
Sul secondo cortile, detto “della Meridiana”, si affacciano le due ali dell’edificio monastico costruito nel XVIII secolo. Da questo cortile si accede al criptoportico della villa romana, sulle cui rovine fu costruita l’abbazia.
Il Museo
Il museo dell’abbazia offre una panoramica completa della storia del complesso architettonico e del territorio. La collezione include reperti dall’antichità alle testimonianze medievali e rinascimentali, fino agli interventi di rifacimento del XIX secolo, offrendo una visione dettagliata e affascinante di questo tesoro storico e culturale.
In collaborazione con Associazione Matavitatau